Finalmente si parte!

la nascita di un nuovo figlio è sempre una nuova partenza anche per famiglie che hanno gia avuto altri figli.

il bambino inizia a prendere contatto con il mondo che lo circonda, inza a scorire il prorpio corpo, a riconoscere le persone familiari, ad esporare lo spazio fino ad arrivare verso i due anni ad acquisire una certa indipendenza.

ci troviamo di fronte ad una fase delicata ma importantissima per il bambino, qui si iniziano a creare i primi legami di attaccamento sopratutto con la mamma, in questi primi anni si crea quel legame che durerà tutta la vita con la mamma che se trascurato può diventare una dipendenza morbosa impendendo al bambino di conquistare la propia autonomia ed esprimere pienamnte se stesso.

 

 

 

Leggere le fiabe ai bambini in questo periodo è molto importante. Crea un momento speciale di  intimità tra genitore e bambino, stimolando la creatività e la fantasia, e permette al bambino di sentirsni meno solo sentendo vicino a se la voce cada del genitore.
La favola può anche aiutare a vincere alcune paure come quelle del buio, permettendo di scaricare l'angoscia legata alle paure sul personaggio "oscuro" della favole che normalemte finisce sempre male.
Si può inniziare a leggere le favole gia in gravidanza (ormai è risaputo che il bambino percepisce le vibrazioni della voce e si tranquillizza) ma l'ideale è dopo i 6 mesi. si possono anche usare libri illustrati e fare seguire le figure al bambino

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Sin dalla più tenera età tutte le azioni del vostro bambino hanno un unico obiettivo: imparare tutto quanto sarà necessario per crescere, diventando un adulto indipendente e  responsabile.  Per il neonato, giocare significa scoprire il mondo!

 

 

 

 

 

 

Il neonato ha una capacità innata di mettersi in contatto e in relazione con il mondo esterno. Questa capacità gli permette di imparare, fin dalle prime settimane, a conoscere e dialogare con la mamma e il papà e a formarsi una "idea di se stesso".

Questa capacità innata è stimolata dal comportamento degli stessi genitori, che sanno, senza pensarci sù, interagire col piccolo e aiutarlo a crescere.

Ecco le modalità con cui generalmente ci relazioniamo con i nostri figli neonati e li aiutiamo a imparare nuove cose sul mondo che li circonda e sulle persone che si prendono cura di loro:

ESPRESSIONI DEL VISO: quando ci rivolgiamo a un bambino di poche settimane enfatizziamo le espressioni del viso: se ci potessimo vedere allo specchio ci sembreremmo dei pagliacci. Eppure questo modo di comportarsi dei genitori è molto utile, perché il bambino, fin dalle primissime settimane ha una predisposizione per osservare i volti umani. In altre parole, ai bambini neonati piace più di tutto guardare il viso della mamma e del papà e impara presto a rispondere correttamente alle espressioni che il viso di mamma fa.

I "PRIMI DIALOGHI": pensate a quando vi rivolgete al vostro bimbo neonato con voce dolce e lui spalanca gli occhi e sembra agitarsi; dopo un attimo si calma e voi spontaneamente gli dite un'altra cosa e allora lui si "illumina" di nuovo, spalancando gli occhi e agitando le manine... questa è una impostazione della relazione che il neonato apprende precocemente ed è la base per la costruzione dei futuri rapporti col mondo e con gli altri. Già dalla terza settimana di vita, infatti, il bambino è in grado di imparare a comunicare col genitore con uno scambio di informazioni, che si alternano tra frasi ed espressioni della madre e risposte di felicità del bambino.

CONSOLARE IL PIANTO: la stessa sequenza dei "primi dialoghi" è quella che entra in azione quando il bambino piange e poi viene consolato dalla mamma. Presto il bambino impara la sequenza: prima il pianto e poi le coccole, prima il disagio e poi il benessere è proprio da questa sequenza, così importante per lui perché lo fa stare bene, che il bebè impara il meccanismo della conseguenza di due eventi. Inoltre, in questo modo il bambino impara che può determinare in qualche modo il comportamento dell'adulto e così, gradualmente, incomincia a prendere coscienza di se stesso.

RISPECCHIARE IL BEBE': il piccolo emette un suono o fa una smorfia; la mamma lo imita e il bambino lo ripete e la mamma, nuovamente lo imita. Può sembrare ad alcuni sciocco e invece è importantissimo, perché il bambino in questo gioco si vede rispecchiato nella mamma e impara a prendere coscienza della differenza tra sé e la mamma e delle proprie azioni.

IL BAMBINO INDICA COL DITO: un gioco che si instaura tra l'adulto e il bambino, nel primo anno di vita, è quello che il bambino indica un oggetto e l'adulto lo nomina e glielo porge. Che soddisfazione per il piccolo! La sua comunicazione con l'adulto è stata efficace! E quello che lo soddisfa più di tutto non è avere quell'oggetto tra le mani, bensì è proprio il successo della sua comunicazione